Alto Adige sotto pressione: il turismo di massa minaccia natura e comunità!

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Le associazioni ambientaliste criticano il turismo di massa in Alto Adige. I governi stanno pianificando misure per limitare il numero di visitatori.

Umweltverbände kritisieren den Massentourismus in Südtirol. Regierungen planen Maßnahmen zur Begrenzung der Besucherzahlen.
Le associazioni ambientaliste criticano il turismo di massa in Alto Adige. I governi stanno pianificando misure per limitare il numero di visitatori.

Alto Adige sotto pressione: il turismo di massa minaccia natura e comunità!

Il turismo altoatesino è sempre più criticato dalle associazioni ambientaliste. L'organizzazione mantello per la protezione della natura e dell'ambiente e l'Associazione Patrimonio Alto Adige accusano il turismo di massa di essere responsabile di diverse rimostranze nella regione. In particolare, l’impatto sull’ambiente e sulla qualità della vita della popolazione locale sono al centro del dibattito.

In una reazione ufficiale, l'Associazione degli albergatori e degli albergatori (HGV) ha pubblicato un comunicato stampa in cui respinge queste critiche. L'associazione sottolinea l'importanza del turismo per l'economia regionale, soprattutto perché contribuisce per circa l'11% al valore aggiunto dell'Alto Adige.

Turismo di massa e numero di visitatori

Il Lago di Braies nelle Dolomiti è diventato un esempio emblematico delle sfide che il turismo di massa porta con sé. Nei mesi estivi si applicano severe restrizioni di accesso. I visitatori devono prenotare i biglietti in anticipo e sono incoraggiati a utilizzare i mezzi pubblici, in bicicletta o a piedi. Queste misure mirano a limitare il numero degli ospiti, che è aumentato notevolmente negli ultimi anni.

Tra il 2000 e il 2019 il numero dei pernottamenti è quasi raddoppiato, passando da quasi 24 milioni a quasi 34 milioni. Non c'è da meravigliarsi che i residenti locali e gli ambientalisti sollevino preoccupazione per il numero eccessivo di visitatori, che mette a dura prova sia la natura che le infrastrutture della regione.

Politiche e progetti futuri

La Giunta regionale dell'Alto Adige ha presentato un piano statale di sviluppo turistico che sottolinea la necessità di un ripensamento nella gestione del turismo. Il numero dei pernottamenti dovrebbe essere congelato ai livelli del 2019. Ristoratori e albergatori devono indicare il numero dei loro posti letto per creare una solida base di dati.

L'organizzazione mantello per la protezione della natura e dell'ambiente critica tuttavia il piano dei pernottamenti in quanto inadeguato. L'HGV, a sua volta, è critico nei confronti delle misure, poiché non tutte le comunità sono ugualmente influenzate dal turismo. Una sfida particolare rappresenta il comune di Varna, dove si sta cercando di ampliare l'offerta turistica.

Il governo statale prevede inoltre delle eccezioni per le comunità meno sviluppate dal punto di vista turistico e per le aziende agricole locali. Intanto gli ambientalisti chiedono misure più chiare e drastiche per combattere il turismo di massa. Il consigliere di Stato Arnold Schuler non esclude che in futuro si debbano prendere in considerazione misure più radicali per regolamentare il numero dei visitatori.

Resta tesa la disputa sul turismo di massa in Alto Adige. Un ripensamento sembra essenziale per trovare l’equilibrio tra interessi economici e tutela dell’ambiente.

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