Trump negli Stati del Golfo: accordi da miliardi di dollari e colloqui sulla crisi!
Il presidente degli Stati Uniti Trump ha visitato gli Stati del Golfo dal 16 al 19 maggio 2025 per discutere di investimenti e questioni regionali.

Trump negli Stati del Golfo: accordi da miliardi di dollari e colloqui sulla crisi!
Il 16 maggio 2025 il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha iniziato il suo viaggio di più giorni negli Stati del Golfo, che comprendeva Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. La visita è stata caratterizzata da un sontuoso ricevimento volto a sottolineare l'importanza di questa regione per la politica estera americana. Trump ha colto l’occasione per ringraziare il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman per aver modernizzato il regno e ha rivolto l’attenzione agli investimenti economici.
Gli Stati del Golfo hanno annunciato impegni di investimento per diverse centinaia di miliardi di dollari USA. Tuttavia, queste promesse furono interpretate come vaghe perché includevano anche vecchi impegni non mantenuti. Inoltre, il basso prezzo del petrolio rischia di influenzare l’effettiva volontà di investire. Secondo quanto riportato dal Tagesschau, la Cina rimane il più importante acquirente di petrolio della regione, il che spinge gli Stati del Golfo a rendere la loro politica estera più multipolare e a dipendere meno dagli Stati Uniti.
Supporto militare e tensioni diplomatiche
Durante la sua visita, Trump ha ricevuto applausi per aver affermato di voler usare la forza militare per difendere l’Arabia Saudita. Tuttavia, non vi sono stati impegni concreti riguardo al sostegno al programma nucleare saudita né garanzie di sicurezza. Il presidente ha invitato gli Stati del Golfo a stabilire relazioni diplomatiche con Israele, ma è stato accolto con un rifiuto. Gli stati arabi hanno esortato Trump a fare pressione su Israele affinché ponga fine al conflitto a Gaza; Neanche lui ha perseguito ulteriormente questo aspetto.
Un risultato chiave della visita è stata la decisione di revocare le sanzioni statunitensi contro la Siria. Ciò è avvenuto su richiesta del principe ereditario saudita e del presidente turco. Anche gli Stati del Golfo hanno dichiarato l’intenzione di investire nella ricostruzione della Siria. Arabia Saudita, Turchia, Qatar ed Emirati Arabi Uniti stanno pianificando importanti investimenti nel Paese devastato dalla guerra civile.
Aiuti umanitari per la Siria
Nel contesto della crisi umanitaria in Siria, gli Stati del Golfo ricordano i loro impegni di 900 milioni di dollari per aiutare le vittime della guerra civile siriana. Questo impegno è arrivato durante una conferenza internazionale dei donatori in Kuwait, dove l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e il Kuwait hanno contribuito con la maggior parte degli 1,5 miliardi di dollari necessari. L’emiro del Kuwait ha annunciato 300 milioni di dollari per cause umanitarie, mentre l’UE e gli Stati Uniti avevano precedentemente promesso 400 milioni di dollari.
Il re Abdullah II di Giordania ha espresso preoccupazione per l'onere economico che grava sul suo paese, che ha accolto centinaia di migliaia di rifugiati siriani. Si stima che circa 350.000 dei circa 700.000 rifugiati siriani vivano attualmente in Giordania. Ogni giorno circa 3.000 persone attraversano il confine con la Giordania e il numero dei rifugiati potrebbe salire fino a un milione, ponendo ulteriori sfide umanitarie. Mentre la violenza continua in Siria – l’ONU conferma oltre 60.000 morti dall’inizio della rivolta nel 2011 – la necessità di sostegno e assistenza umanitaria è urgente.
I difensori civici delle Nazioni Unite e organizzazioni come Medici Senza Frontiere mettono in guardia dalla situazione catastrofica in Siria, caratterizzata da carenza di cibo, inadeguatezza medica e violenza. Ban Ki Moon, segretario generale delle Nazioni Unite, ha più volte chiesto che lo spargimento di sangue cessi immediatamente.
Il viaggio di Donald Trump dimostra non solo le ambizioni geopolitiche degli Stati Uniti nella regione, ma anche l’urgenza della situazione umanitaria, che continua a richiedere attenzione internazionale.
Lo riferisce tagesschau.de sui risultati della visita di Trump, mentre world.de evidenzia gli impegni umanitari degli Stati del Golfo.