Gli eurodeputati si recano a Roma: si chiedono chiarimenti sullo scandalo dello spionaggio!

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Gli eurodeputati si recano a Roma per indagare sullo scandalo delle spie Paragon. Previsti incontri con giornalisti e soggetti interessati.

EU-Abgeordnete reisen nach Rom, um den Paragon-Spionageskandal zu untersuchen. Treffen mit Journalisten und Betroffenen geplant.
Gli eurodeputati si recano a Roma per indagare sullo scandalo delle spie Paragon. Previsti incontri con giornalisti e soggetti interessati.

Gli eurodeputati si recano a Roma: si chiedono chiarimenti sullo scandalo dello spionaggio!

Venerdì 27 maggio 2025 una delegazione di eurodeputati della commissione LIBE si recherà a Roma per seguire gli sviluppi dello scandalo di spionaggio Paragon. Il caso ha suscitato indignazione in tutta Italia dopo che è emerso che il programma di sorveglianza israeliano Graphite era stato utilizzato da Paragon per monitorare giornalisti investigativi e attivisti di ONG. Si tratta di una presunta violazione contrattuale, che ha portato alla risoluzione del contratto tra il governo italiano e Paragon. Tuttavia, il governo italiano si rifiuta di rivelare pubblicamente ulteriori dettagli. Bisognerebbe invece fare chiarimenti al COPASIR, la commissione parlamentare che vigila sui servizi di intelligence.

La delegazione sarà guidata da Sandro Ruotolo, socialdemocratico italiano, e prevede di incontrare le persone colpite dallo spyware, rappresentanti della stampa italiana e membri del comitato COPASIR. Oggi al Parlamento europeo si riunisce anche il Comitato per le libertà civili, al quale prenderà parte anche il commissario Ue per il digitale Virkkunen.

Dettagli degli attacchi di spionaggio

Secondo quanto riferito dal Guardian e da altre informazioni, sarebbero almeno sette tra giornalisti e attivisti con prefisso italiano (+39) ad essere spiati. Le persone colpite hanno affrontato in modo critico la politica migratoria italiana e includono Francesco Cancellato, caporedattore di Fanpage, e Luca Casarini, un attivista della ONG Mediterranea. Ulteriori rapporti suggeriscono che sarebbero coinvolti anche altri due attivisti di Mediterranea.

Una scoperta allarmante è arrivata da Citizen Lab, secondo cui almeno 90 utenti WhatsApp in due dozzine di paesi, tra cui 13 paesi dell'UE, sono stati attaccati con il trojan Graphite. L'infiltrazione ha avuto origine da una chat WhatsApp e da un file PDF infetto. WhatsApp ha informato le persone colpite degli attacchi, che non si sono limitati all’Italia. Ci sono anche notizie preoccupanti di tali attacchi a livello internazionale.

Reazioni e indagini

Il governo italiano ha incaricato l’Agenzia nazionale per la sicurezza informatica di indagare sul caso. Tuttavia si rifiuta di fornire ulteriori informazioni e precisa che tutte le dichiarazioni vengono rilasciate esclusivamente nella commissione di controllo parlamentare. Nel frattempo, Paragon, fondata nel 2019 e venduta alla società di private equity statunitense AE nel 2024, ha ritirato l’accesso al suo software dall’Italia. La società prevede inoltre di intraprendere un'azione legale contro WhatsApp a causa della crittografia end-to-end.

La situazione viene vista anche nel contesto dello scandalo Pegasus del 2021, che già sollevava interrogativi sulla sorveglianza e sui diritti dei giornalisti. John Scott Railton di Citizen Lab si aspetta ulteriori rivelazioni in questo caso delicato.

In sintesi, l’UE, e l’Italia in particolare, si trovano ad affrontare la sfida di creare trasparenza nella politica di sorveglianza, tutelando al tempo stesso i diritti della società civile. Luca Casarini e Francesco Cancellato hanno annunciato una conferenza stampa al Parlamento Ue per richiamare l'attenzione sulla critica situazione.

Per maggiori dettagli leggi i report completi Euractiv E Politica di rete.

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