Crisi idrica in Spagna: la mancanza delle docce in spiaggia provoca proteste!

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La Spagna deve affrontare una sfida significativa nell’affrontare la scarsità d’acqua, soprattutto a causa del turismo di massa. L’anno scorso, il Paese ha accolto circa 94 milioni di turisti, il che ha comportato un aumento del costo della vita, una carenza di alloggi e una significativa pressione sulle risorse idriche. L'Organizzazione spagnola per l'educazione ambientale e la protezione dei consumatori (ADEAC) prevede ora di agire contro l'aumento del consumo di acqua da parte dei turisti. Una questione controversa riguarda la possibilità di eliminare le docce pubbliche sulle spiagge, una misura che potrebbe potenzialmente ridurre il consumo di acqua. La situazione è ulteriormente aggravata dalla persistente siccità e dalla mancanza di precipitazioni. In Catalogna è già stato dichiarato lo stato di emergenza per adottare misure urgenti...

Spanien steht vor einer bedeutenden Herausforderung im Umgang mit Wasserknappheit, insbesondere aufgrund des massiven Tourismusaufkommens. Im vergangenen Jahr verzeichnete das Land rund 94 Millionen Touristen, was zu steigenden Lebenshaltungskosten, einem knappen Wohnraum und erheblichem Druck auf die Wasserressourcen führte. Die spanische Organisation für Umwelterziehung und Verbraucherschutz (ADEAC) plant jetzt, Maßnahmen gegen den erhöhten Wasserverbrauch durch Touristen zu ergreifen. Ein kontroverses Anliegen ist die Prüfung der Abschaffung öffentlicher Duschen an Stränden, eine Maßnahme, die potenziell den Wasserverbrauch reduzieren könnte. Die Situation wird durch anhaltende Trockenheit und ausbleibende Niederschläge weiter verschärft. Bereits in Katalonien wurde der Notstand ausgerufen, um dringend notwendige Maßnahmen …
La Spagna deve affrontare una sfida significativa nell’affrontare la scarsità d’acqua, soprattutto a causa del turismo di massa. L’anno scorso, il Paese ha accolto circa 94 milioni di turisti, il che ha comportato un aumento del costo della vita, una carenza di alloggi e una significativa pressione sulle risorse idriche. L'Organizzazione spagnola per l'educazione ambientale e la protezione dei consumatori (ADEAC) prevede ora di agire contro l'aumento del consumo di acqua da parte dei turisti. Una questione controversa riguarda la possibilità di eliminare le docce pubbliche sulle spiagge, una misura che potrebbe potenzialmente ridurre il consumo di acqua. La situazione è ulteriormente aggravata dalla persistente siccità e dalla mancanza di precipitazioni. In Catalogna è già stato dichiarato lo stato di emergenza per adottare misure urgenti...

Crisi idrica in Spagna: la mancanza delle docce in spiaggia provoca proteste!

La Spagna deve affrontare una sfida significativa nell’affrontare la scarsità d’acqua, soprattutto a causa del turismo di massa. L’anno scorso, il Paese ha accolto circa 94 milioni di turisti, il che ha comportato un aumento del costo della vita, una carenza di alloggi e una significativa pressione sulle risorse idriche. L'Organizzazione spagnola per l'educazione ambientale e la protezione dei consumatori (ADEAC) prevede ora di agire contro l'aumento del consumo di acqua da parte dei turisti. Una questione controversa riguarda la possibilità di eliminare le docce pubbliche sulle spiagge, una misura che potrebbe potenzialmente ridurre il consumo di acqua.

La situazione è ulteriormente aggravata dalla persistente siccità e dalla mancanza di precipitazioni. In Catalogna è già stato dichiarato lo stato di emergenza per adottare misure urgenti per proteggere le risorse idriche. Il settore turistico contribuisce in modo significativo al consumo di acqua, soprattutto in alta stagione. A Maiorca un singolo vacanziere consuma ogni giorno tra i 250 e i 450 litri d’acqua, mentre il turismo nel suo complesso rappresenta circa un quarto del consumo totale. Anche se si prevede che entro il 2025 ci sarà abbastanza acqua, l’ADEAC vede la necessità di agire in futuro.

Proteste e progetti pilota

La situazione nelle Isole Canarie è tesa perché ci sono già state proteste, alcune delle quali sono sfociate in violenza, in particolare a Tenerife. Per contrastare la crescente pressione, un progetto pilota a Sanxenxo (Galizia) ha dimostrato che evitando le docce sulla spiaggia si può effettivamente ridurre il consumo di acqua. Il cambiamento a Sanxenxo non è stato complicato ed è stato ampiamente accettato dalla popolazione. Ciò potrebbe servire da esempio per altre regioni per prendere in considerazione misure simili.

Gli sviluppi in Spagna riflettono una sfida più ampia vista in tutto il Mediterraneo. Secondo il WWF, il Mediterraneo è la destinazione turistica più ambita al mondo ed è visitata ogni anno da 220 a 320 milioni di visitatori. Le previsioni dell’UNWTO prevedono che questo numero raddoppierà fino a 655 milioni entro il 2025. Il turismo incontrollato rappresenta una minaccia significativa per i fragili ecosistemi e le risorse di acqua dolce della regione, aumentando la pressione su aree già vulnerabili.

L’appello al turismo sostenibile

Il WWF sottolinea che il massiccio afflusso di turisti non è adeguatamente accompagnato da misure di protezione. Gli stessi flussi di visitatori danneggiano anche le regioni costiere sensibili. Si chiede l’istituzione di misure di protezione transfrontaliere e la promozione del turismo basato sulla natura. Dieci aree marine vulnerabili nel Mediterraneo necessitano di nuove aree protette e adeguamenti della gestione costiera, comprese le Isole Baleari, dove il turismo ha un impatto significativo sull’ambiente.

Il WWF mira a proteggere la natura del Mediterraneo dagli effetti negativi del turismo di massa e a promuovere il turismo responsabile. A tal fine sono in fase di avvio diversi progetti sul campo incentrati sulla preservazione della biodiversità e sulla pesca sostenibile. Con l’aggravarsi delle sfide che la natura deve affrontare nella regione del Mediterraneo, sarà necessario trovare soluzioni efficaci, sia in Spagna che in altri paesi del Mediterraneo, per combattere la scarsità d’acqua e preservare l’ambiente.

[Merkur] riferisce che... e [WWF] aggiunge che...

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