10 parole adorabili che non esistono in inglese, ma dovrebbero
Ci sono poche nazioni così interessate alla decenza sociale come gli inglesi. Possiamo avere intere conversazioni composte solo dalla parola “scusa”, esprimiamo la nostra rabbia scusandoci e quando siamo veramente arrabbiati facciamo cose radicali come rifiutarci di offrire il tè. La nostra incapacità di far fronte a situazioni sociali difficili è perfettamente riassunta in questo delizioso aneddoto di Douglas Adams, autore di Guida galattica per gli autostoppisti. L’inglese è una lingua ricca e diversificata, ma sfortunatamente in alcune situazioni lascia a desiderare. Qui …
10 parole adorabili che non esistono in inglese, ma dovrebbero
Ci sono poche nazioni così interessate alla decenza sociale come gli inglesi. Possiamo avere intere conversazioni composte solo dalla parola “scusa”, esprimiamo la nostra rabbia scusandoci e quando siamo veramente arrabbiati facciamo cose radicali come rifiutarci di offrire il tè.
La nostra incapacità di far fronte a situazioni sociali difficili è perfettamente riassunta in questo delizioso aneddoto di Douglas Adams, autore di Guida galattica per gli autostoppisti.
L’inglese è una lingua ricca e diversificata, ma sfortunatamente in alcune situazioni lascia a desiderare. Qui descriviamo 10 parole straniere che non esistono in inglese, ognuna delle quali descrive perfettamente una situazione molto reale.
1. Crostata
Lingua: scozzese
Esitazione nel presentare qualcuno perché hai dimenticato il suo nome.
2. Spirito dell'escalier
Lingua: francese
alt="Parole che non esistono in inglese: scale">Tempo di sogno
Espirit de l’escalier significa pensare a una risposta spiritosa troppo tardi, letteralmente mentre si scendono le scale. Questo delizioso termine deriva dal filosofo francese Denis Diderot. Durante una cena a casa dello statista Jacques Necker, fu rivolta a Diderot un'osservazione che lo lasciò allora senza parole. In seguito spiegò: "Un uomo sensibile come me, sopraffatto dagli argomenti portati contro di lui, si confonde e riesce a pensare di nuovo con chiarezza solo quando arriva in fondo alle scale".
3. Akihi
Lingua: hawaiano
Hai trovato il coraggio di chiedere indicazioni a uno sconosciuto. Sono disponibili e amichevoli e ti guidano meticolosamente attraverso una serie di segnali, svolte e punti di interesse. Ascolti attentamente, annuendo, sicuro di aver memorizzato le istruzioni. Appena ti giri, dimentichi tutto. Questo è Akihi.
4. Arigata meiwaku
Lingua: giapponese
Questo è usato per riferirsi alla “gentilezza fuorviante”. Descrive una situazione in cui qualcuno ti fa un favore che non vuoi e che stai cercando di impedire. Vai avanti nonostante le tue obiezioni, le cose vanno male e ti causano un sacco di problemi, ma devi comunque dire grazie perché è educato.
5. Iktsuarpok
Lingua: Inuit
alt="Parole che non esistono in inglese: igloo">Tempo di sogno
Questo descrive il sentimento di anticipazione che ti fa venire voglia di uscire e controllare se arriva qualcuno. È una parola Inuit che ti fa chiedere cosa sia più toccante: una figura solitaria che aspetta in una landa desolata invernale o una donna sulla trentina che aspetta in un minuscolo appartamento londinese...
6. Jayus
Lingua: indonesiano
Una battuta così mal raccontata e così poco divertente che non puoi fare a meno di ridere. (Ci siamo passati tutti.)
7. Alter-otori
Lingua: giapponese
alt="Parole che non esistono in inglese: taglio di capelli">Tempo di sogno
Age-otori descrive il fenomeno del peggioramento dell'aspetto dopo un taglio di capelli. Probabilmente ai giapponesi succede abbastanza spesso perché hanno una parola per definirlo. Viene da chiedersi se i giapponesi reagiscono allo stesso modo degli inglesi, ovvero sorridere deliziati, dichiararlo perfetto e lasciare una grossa mancia per nascondere il fatto che lo odiano.
8. Desiderio extra
Lingua: tedesco
Se c’è una nazione che può vantare un ricco lessico per descrivere l’efficienza, sono sicuramente i tedeschi. Il desiderio extra descrive qualcuno che rallenta le cose essendo pignolo. Si riferisce a un requisito aggiuntivo, solitamente di beneficio minimo, che trasforma un compito semplice in un compito inutilmente complicato.
9. Honne E Tatemae
Lingua: giapponese
Questo descrive il contrasto tra ciò che pensi veramente (honne) e ciò che fingi di pensare (tatemae). Nella cultura giapponese, è ampiamente accettato che si debbano mantenere segreti i pensieri privati per adattarsi alla società.
Naturalmente, non è un concetto del tutto estraneo nel Regno Unito: basta chiedere a chiunque cosa pensa di James Blunt e guardarli mentire.
10. Faccia da frittella
Lingua: tedesco
Questo si traduce approssimativamente in una faccia che ha bisogno di un pugno. Anche se noi della sede centrale di Atlas & Boots non perdoniamo la violenza, riconosciamo l’utilità di questa parola.
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Very British Problems di Rob Temple è uno sguardo esilarante sulla psiche britannica.
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